Esch-sur-Alzette e Dudelange: Due perle Lussemburghesi
A molti capita di entrare in Lussemburgo, attraversarlo e uscirne senza accorgersene. I Lussemburghesi sono abituati. Il Granducato, è membro fondatore della UE ed è collocato letteralmente nel cuore del Vecchio Continente.
Mentre chi è rimasto attratto e affascinato da Lussemburgo ne deve merito anche alle sue meravigliose cittadine e tra queste la seconda più popolata, Esch-sur-Alzette, che nel 2022 è stata Capitale Europea della Cultura.
Un Abruzzese, patria di Ignazio Silone e D’Annunzio, direbbe “ma che c’azzecca questa Esch con la cultura”? L’Acume Lussemburghese, non ha fatto mancare alla sua Capitale della cultura, Esch, e all’intera area composta da una decina di comuni un “booster” di finanziamenti e di realizzazioni esplicanti benefici effetti immediati, ancora in essere e in continuità futura.
Ma siamo incuriositi dalla domanda: in un’Europa che trabocca di storia e cultura che cosa avrà mai da dire Esch? Occorre visitarla per scoprirne il Fascino, la Bellezza e l’accogliente compostezza cittadina.
Sempre nel perimetro di Esch, a poco meno di 4 Km, merita visitare Belval e il mostro.
Un nome dolce e morbido per questo sobborgo di Esch che più di tutti ha sofferto la desertificazione della progressiva chiusura delle attività siderurgiche. Un nome morbido che contrasta con l’imponente e inquietante durezza dei due altoforni che dominano il complesso di moderni edifici dell’Università, banche e società di servizi.
Il contrasto è voluto e la visita dell’altoforno A quale primo “must” dell’intero viaggio. Si sale con l’ascensore sino a 40 metri di altezza e poi, se non si soffre di vertigini, si scende per sicurissime ma aeree scale percorrendo un viaggio nell’impressionante processo produttivo dell’acciaio, costellato di chiari pannelli informativi e che prosegue nel ventre scuro della Möllerei, la “dispensa” delle materie prime di cui si cibava il mostro e che finisce nell’altrettanto colossale hangar in cui fuoriusciva la colata incandescente.
Oggi è tutto fermo, freddo e quasi cupo ma bisogna immaginare clangori e vapori, odori e polveri e, su tutto, il frastuono e il calore di questa moderna ma ora estinta officina di Vulcano, Imperdibile.
Per contrasto e per stemperare le emozioni ci si può spingere con una tonificante passeggiata sino a un parco in gestazione al centro del quale la Source Belval fa memoria di un’antica sorgente di acqua minerale con un allestimento elegante ed evocativo, quasi a contrastare il tantissimo fuoco, non difficile da immaginare.
Ancora nel cuore della Capitale Europea 2022 della cultura, Esch con al sua architettura e il savoir fer.
Gli spostamenti nella regione sono sempre comodi e, soprattutto gratuiti. Da segnalare la disponibilità “Paesana” di due personaggi che in un certo senso sintetizzano tutto l’itinerario e la risposta alla domanda iniziale. Jean Goedert è l’ex architetto capo della municipalità, oggi è in pensione e accompagna i tour architettonici nel centro storico di Esch.
La piacevolissima passeggiata può iniziare sulla via pedonale che ha ricoperto il fiume Alzette e si dipana tra stili ed edifici che, se non hanno mai il tono della clamorosa eccezionalità, hanno sempre quello della storia europea, tra resti di torri medievali, facciate liberty, edifici in stile haussmanian-parigino, piccoli parchi-oasi, il Museo de le Résistance e squadrati palazzi moderni.
La passeggiata può terminare gustando una tarte flambée e un caffè con pasticceria locale.
Alle porte di Esch e sul portale di una delle tre acciaierie dismesse, ci si può affidare a Michel Feinen. Lui può rendere incantevole anche lo spettrale complesso.
Michel può raccontare con passione e affidare il visitatore o i visitatori ad un vivace gruppo di volontari e appassionati che hanno dapprima sgombrato da macerie e abbandono questo immenso — 3000 mq. — padiglione e poi lo hanno trasformato in un vero centro culturale sotto l’efficace slogan-calembour del “savoir fer”, il “saper fare che ha a che fare con il ferro”. Così lo spazio è stato tripartito in una zona atelier con un inedito modello funzionante di altoforno, in un settore archivio, mostre e utensileria e in una buvette luogo di incontro.
Val la pena spendere qualche riga per riportare il succo di questo originalissimo centro sulla cultura del ferro e dell’acciaio: «Fondere, forgiare, saldare, tornire e assemblare… riscoprire le tecniche di un tempo e collegarle a quelle di oggi e di domani. Poi raccogliere, documentare e archiviare per salvaguardare e rendere accessibile il “savoir fer” a chi lo vuole riscoprire e rianimare. Infine creare un luogo di condivisione socio-culturale aprendo il patrimonio industriale a idee e forme nuove».
E così non c’è più da stupirsi più di Esch Capitale Europea della Cultura 2022.
Il motto di Esch 2022 è “Remix culture” e la direttrice generale Nancy Braun ha avuto il suo daffare a coinvolgere i 18 comuni dell’area — dieci in territorio lussemburghese e otto francesi — in uno sforzo comune di “rimescolamento” transfrontaliero degli asset culturali, di riscoperta del patrimonio minerario e industriale della zona e di riposizionamento di tale patrimonio dal punto di vista della sua unicità e della sua natura profondamente europea, grazie anche al melting-pot di culture richiamate nei decenni dai flussi migratori. Il budget dell’intera operazione è stato di 54,8 e 1,5 milioni di €, rispettivamente, da parte lussemburghese e francese.
Il tema del “remix” ha interagito anche con le altre due Capitali 2022 — Novi Sad e Kaunas — e si è declinato lungo quattro direttrici: Art, Europe, Nature e Yourself e la cerimonia di chiusura dell’anno da Capitale è stata officiata sotto il motto di Re-Start.
Sin dalla chiusura dell’ultimo altoforno, nel 1997, l’intera regione del Minett si sta riposizionando come destinazione turistica puntando sul mix tra archeologia industriale e patrimonio naturale. Per questo, tra i vari prodotti turistici della regione è doveroso segnalare il Minett Trail, un facile itinerario escursionistico di 90 km in undici tappe che si inserisce nel programma Unesco “Man and the Biosphere” e che si affianca al Minett Cycle, 150 km dedicati ai cicloturisti.
Il Minett Trail tocca paesaggi naturali, urbani, minerari e industriali della regione. A renderlo ancora più interessante sono i posti tappa del progetto Kabaisercher lanciato dal locale Ordine degli architetti e ingegneri: un concorso di idee ha permesso di trasformare in soluzioni ricettive per i camminatori strutture esistenti — tra le quali un vagone ferroviario, un’antica casa di minatori, una piccola torre — e costruite ad hoc come il Floater: la “cabin” che è allestita al centro di un bacino idrico proprio sotto la Wassertourm di Dudelange, ultramoderna e autosufficiente in cui si possono trascorrere notti.
Ma non lontano da Esch, appena 8 Km, un’altra meraviglia che sta completando una acrobatica capriola da fisionomia industriale pesante a ricettacolo di Arte, Scienza e Cultura.
Dudelange: la torre e il “quartiere italiano”
Il primo cenno di risposta è un colore, anzi delle nuances di colore che variano su tutte le tonalità del rosso scuro, mattone e ruggine: Il colore del ferro continua a circondare la cromazia urbana, ma connotato all’esaltazione artistica contemporanea degli spazi liberi. Mai, però, come lo erano le migliaia di minatori e operai che davano vita a uno dei più colossali bacini minerari e distretti siderurgici del mondo. I primi a cielo aperto e nella profondità delle miniere per estrarre il “minett” il minerale ferroso della zona, i secondi nelle impressionanti cattedrali di fuoco e di fumo dei grandi altoforni e dei laminatoi.
Il modo migliore per iniziare il proprio percorso di scoperta è allora, dopo aver dormito nel Floater, entrare nella mostra permanente nella Pomhouse di Dudelange e poi salire sulla Wassertourm, la torre-serbatoio che serviva la grande acciaieria oggi dismessa come quasi tutte quelle della zona. Qui un efficacissimo percorso multimediale e un altrettanto efficace collage di filmati d’epoca che si conclude con la vista panoramica dalla torre fanno capire senza bisogno di parole “vita e destino” degli addetti alle miniere e alle acciaierie.
Ma la comprensione non sarebbe completa senza una visita al Centre de Documentation sur le Migrations Humaines. Qui si viene accolti dal presidente Marcel Lorenzini e che è sempre disponibile ad aprire un mondo. Quello dell’immigrazione documentata da questo piccolo ma curatissimo centro; immigrazione italiana (soprattutto Umbria e Friuli) ma nel tempo soppiantata dall’immigrazione portoghese.
10. Città di Lussemburgo (a pochi chilometri di distanza)
Una delle principali attrazioni di Dudelange è il suo centro storico dove è possibile ammirare edifici storici, come la Torre de l’Eglise, la Chiesa di San Martino e la Maison Napoléonienne. La città ospita anche diversi musei, tra cui il Museo di Dudelange, che offre un interessante racconto della storia e della cultura della zona.
Per gli amanti della natura da non perdere la visita al Parco di Haaler Millen, un’area verde con sentieri panoramici ideali per lunghe passeggiate o pic-nic. Durante la visita al parco, è possibile anche visitare il Moulin de Dudelange, un antico mulino ad acqua restaurato.
Dudelange è anche conosciuta per il suo patrimonio industriale. Un must per i visitatori è una visita alla Fondazione Deich, un’ex fabbrica di acciaio trasformata in spazio artistico e culturale. Qui è possibile ammirare mostre d’arte contemporanea e partecipare a eventi culturali.
La città offre inoltre numerosi eventi durante tutto l’anno, come il Festival Blues Express e il Festival des Migrations, che offrono un’ottima occasione per immergersi nella cultura locale.
Castello di Dudelange
Il Castello di Dudelange è una delle principali attrazioni turistiche di Dudelange, nel Lussemburgo meridionale. Situato su una collina, il castello offre una vista panoramica sulla città e sui suoi dintorni.
Il castello ha origini medievali e venne costruito nel XIII secolo come rocca difensiva. Nel corso dei secoli, il castello è stato ampliato e trasformato in una residenza signorile. Oggi, ospita il Museo di storia naturale e culturale di Dudelange.
Il museo offre una ricca collezione di reperti archeologici, oltre a mostre sulla storia e sulla cultura della regione. Durante l’anno, il Castello di Dudelange ospita anche eventi e manifestazioni culturali, come concerti e mostre temporanee.
Museo dell’acciaio di Dudelange
Il Museo dell’acciaio è una delle attrazioni turistiche più interessanti della regione e di Dudelange . Questo museo offre un affascinante viaggio nel mondo dell’industria siderurgica, che ha giocato un ruolo fondamentale nella storia e nello sviluppo di Dudelange.
Il Museo dell’acciaio è ospitato in un vecchio edificio industriale restaurato che conserva l’autentica atmosfera dell’epoca. Qui, sono esplorabili le differenti fasi della produzione dell’acciaio, dalle miniere di ferro all’acciaieria, attraverso una serie di esposizioni interattive e di reperti storici.
Si potranno scoprire anche le tecnologie innovative e i processi utilizzati nella produzione dell’acciaio, nonché l’impatto che l’industria siderurgica ha avuto sull’economia e sulla vita quotidiana della popolazione locale.
Il museo offre anche un interessante spazio educativo per i visitatori di tutte le età, con una varietà di attività interattive e laboratori dedicati alla scienza e all’ingegneria dell’acciaio.
Il Museo dell’acciaio di Dudelange offre una prospettiva unica sulla cultura e sul patrimonio industriale del Lussemburgo.
Chiesa di San Martino
La Chiesa di San Martino è uno dei principali punti di interesse da visitare a Dudelange. Costruita nel XIII secolo e rinnovata nel corso dei secoli, questa chiesa gotica è un esempio maestoso di architettura religiosa.
La chiesa presenta una facciata impressionante con una torre campanaria che si eleva verso il cielo. All’interno, possono essere ammirate affreschi antichi e vetrate colorate che creano un’atmosfera incantevole.
La posizione centrale della chiesa la rende un punto di riferimento importante a Dudelange, ed è anche un luogo di preghiera attivo, ricca di cultura religiosa Lussemburghese per la comunità locale.
Monumento Alphonse Neyens
Il Monumento Alphonse Neyens è una delle attrazioni principali da visitare a Dudelange. Questo monumento è dedicato ad Alphonse Neyens, un cittadino locale che ha giocato un ruolo importante nella resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale. Situato nel centro della città, il monumento è stato eretto per onorare il coraggio e l’impegno di Neyens nella lotta contro l’occupazione nazista. È un luogo di grande rilevanza storica e simbolica per la comunità di Dudelange. Il Monumento Alphonse Neyens è un luogo che testimonia la storia e l’eredità di Dudelange e rappresenta un importante punto di riferimento per approfondire la storia locale e onorare coloro che si sono sacrificate per la libertà.
Pista ciclabile Pëtzenuewen
La pista ciclabile Pëtzenuewen è una meravigliosa attrazione turistica a Dudelange.
Questa pista ciclabile panoramica, che attraversa incantevoli paesaggi naturali mozzafiato, passando per boschi, campi e colline, è perfetta per gli amanti del ciclismo e gli appassionati di escursioni all’aria aperta.
Museo dell’automobile Fond-de-Gras
Il Museo dell’automobile Fond-de-Gras è una delle principali attrazioni turistiche di Dudelange. Situato in un affascinante villaggio minerario, offre ai visitatori un intrigante viaggio nel tempo attraverso la storia dell’automobile.
All’interno del museo è disponibile una vasta collezione di vetture storiche, dai modelli più antichi alle auto da corsa iconiche. Di particolare interesse i veicoli d’epoca, appartenenti a diverse epoche e provenienti da tutto il mondo, e molte di esse sono ancora perfettamente funzionanti.
Parc Le’h Adventures
Parc Le’h Adventures è un’affascinante attrazione turistica situata a Dudelange. Questo parco avventura offre una gamma di attività emozionanti per i visitatori di tutte le età.
Uno dei punti forti di Parc Le’h Adventures è il suo percorso ad alto livello, un corso sospeso costituito da ponti di corda, passerelle, altalene, una zona di canoa e kayak sul fiume Chiers e anche con possibilità di emozionanti gare di tiro con l’arco in gruppo. I visitatori possono arrampicarsi sugli alberi e sfidare le loro abilità in un intrigante ambiente naturale, con percorso adatto sia per principianti che per esperti.
Parco naturale di Haard
Il Parco naturale di Haard a Dudelange è un’altra importante attrazione turistica nel Lussemburgo. Il parco offre una varietà di attività ricreative e panorami con il suo bellissimo paesaggio naturale, caratterizzato da boschi lussureggianti, colline e sentieri panoramici.
Il parco vanta anche una ricca flora e fauna, con diverse specie di piante e animali che vivono nel suo territorio. È possibile avvistare uccelli rari e altre creature selvatiche durante una passeggiata nel parco, rendendo l’esperienza ancora più emozionante.
Per i più avventurosi, il Parco naturale di Haard offre anche la possibilità di arrampicarsi sulle sue pareti rocciose o di praticare sport acquatici nelle sue piccole lagune. È un luogo ideale per i praticanti di arrampicata, ma è fondamentale accertarsi delle regole e delle norme prima di avventurarsi.
Inoltre, il parco ospita anche eventi culturali e ricreativi durante tutto l’anno, come concerti all’aperto, festival gastronomici e mostre d’arte. Questi eventi aggiungono una vivace atmosfera al parco, attirando visitatori da tutto il paese e oltre.
Lussemburgo, 12 Marzo 2024