Arte Contemporanea > Dove in Abruzzo
di Adriana Martino
PESCARA
Incontri, attualità e scoperte, nella città nota per flussi, vocazione e storie nate nei circuiti dell’arte contemporanea internazionale. Senz’altro Pescara è città-modello del centro-sud, di quel Sud lento che fatica non poco a rispondere ai sensi contemporanei dove i territori e le pubbliche amministrazioni ritardano temporeggiando nella produzione e diffusione di eventi creativi dell’arte, nonostante la proliferazione di numerosi artisti emergenti giovani, e non solo.
Intervista a EMERGE Project_Space
Fondato nel 2021 a Pescara e curato da Pierluigi Fabrizio, Giorgio Liddo e Maurizio Vicerè, EMERGE è un Project Space dalle ottime premesse dell’arte contemporanea. Lux/Abruzzo ha seguito per un intero anno l’attività di Emerge nelle proposte e gli eventi che si sono susseguiti, da fine Settembre 2023 a fine Novembre 2024.

ADRIANA MARTINO:
Quando e come è iniziata l’attività espositiva di EMERGE?
EMERGE:
Il primo programma espositivo di EMERGE è iniziato nel 2021, anche se la ristrutturazione degli ambienti espositivi e degli studi privati è stata eseguita nel periodo di lock-down.
AM:
Come collocate il vostro spazio nella famiglia dei centri per l’arte contemporanea?
GL:
Il nostro progetto segue le stesse dinamiche dei projects space classici; attraverso programmi di brevi residenze, mostre personali e collettive. Il nostro principale interesse è quello di presentare artisti giovani e/o affermati con un’apertura sulla scena contemporanea europea. Siamo dell’idea che “valorizzare il territorio” non significhi semplicemente promuovere un’arte locale ma di fatto presentare nel nostro territorio artisti e realtà che difficilmente riuscirebbero a presenziare qui, in una città che è solo geograficamente lontana dai centri culturali più blasonati. Al tempo stesso, vista l’esperienza maturata negli anni in altri progetti, sviluppati sempre qui a Pescara e forti di una certa conoscenza della scena indipendente internazionale, siamo in costante contatto per sviluppare idee coinvolgendo anche altri centri e figure del settore.
AM:
Quali sono le specificità e le coordinate dello spazio espositivo caratterizzato dalla proposta della residenza per artisti, nella posizione geografica del territorio?
PF:
Come ha anticipato Giorgio Liddo, EMERGE esiste nella periferia di Pescara, ma al tempo stesso, vista la vicinanza ad esempio all’aeroporto della città, si posiziona idealmente in un punto europeo qualsiasi. Non siamo poi neanche tanto lontani dagli aeroporti di Roma. Sembra una questione di poco conto ma per essere chiari quando si pensa alla realizzazione di un progetto voli e spedizioni hanno una certa incidenza sul budget che mettiamo a disposizione per gli artisti ospitati. Vivere il contesto in cui è ubicato EMERGE significa essere coscienti di una posizione sociale liminale tra centro e periferia. La stessa struttura fisica delle nostre gallerie è il risultato di un’ibridazione tra white cube, appartamento anni 70 e studi dal gusto berlinese e non a caso chi viene a trovarci percepisce queste vibrazioni.
AM:
Qual è il vostro pubblico?
MV:
Non abbiamo mai pensato ad un pubblico di riferimento specifico poiché crediamo in una fruibilità aperta. Al tempo stesso, grazie agli artisti ospitati che sono i principali artefici dei progetti espositivi, speriamo di accendere dibattiti critici e scontri visivi. Non ci interessa accontentare e mettere il pubblico a suo agio attraverso quelle che definiamo mostre-brodino.
AM:
Qual è il ruolo dell’artista residente presso Emerge?
PF:
Protagonista. Il nostro compito è invece satellitare. Dai primi momenti di contatto con l’artista cerchiamo di costruire con lui il progetto seguendolo e supportandone le scelte. Abbiamo un piccolo appartamento interno che è funzionale per la residenza oltre a tanti metri quadri a disposizione per lavorare. Oltre a spazio e supporto anche il fattore tempo è fondamentale per la buona riuscita di un progetto, motivo per cui l’invito è per brevi residenze. Preferiamo che gli artisti portino avanti un’idea “grezza” non addomesticata da sviluppare in poco tempo e in economia di mezzi. Ad esempio gli artisti Aires De Gameiro e Sebastiano Sofia hanno preferito concentrarsi su una visione di insieme, un unicum espositivo avendo così la possibilità di esporre un lavoro piuttosto lontano dalle logiche commerciali. David Hanes, il primo artista in residenza, ha preferito produrre una serie di lavori su cartone e carte per pastelli ad olio di piccole dimensioni. Nell’ultima mostra, attualmente in corso, gli artisti Lu Sijia e Wang Jundi al contrario hanno preferito esporre lavori già prodotti nel 2023 e lavorato a una serie di disegni non esposti ma che occorreranno loro per dar vita a progetti futuri altrove.
AM:
Cosa vi aspettate dalle istituzioni, locali e regionali?
MV:
Tutto e niente. Il nostro progetto esiste e speriamo continui a resistere a prescindere da supporti esterni. Ovviamente sapere che c’è interesse da parte di istituzioni ed enti privati non può che far piacere ma la nostra attività vuole mantenersi quanto più libera e non rischiare di subire pressioni. Quando vogliamo realizzare un progetto sappiamo che ci costerà una somma X e nulla di più. In questo modo la programmazione è più fluida e soprattutto sostenibile. Siamo una realtà nuova ma dietro la quale c’è tanta esperienza ed è importante sapere che la sostenibilità è la chiave di volta per permettere a una qualsiasi attività di durare nel tempo. Non chiediamo nulla ma se ci dovesse essere interesse ad un supporto spontaneo tanto meglio.
AM:
Quali sono le vostre novità nell’ultimo anno di lavoro, con quali tempi si succedono le proposte, e come selezionate gli artisti in residenza?
GL:
La breve storia del nostro progetto è piuttosto particolare. Dopo un 2021 in cui abbiamo provato a sfidare i limiti di cosa si possa effettivamente mettere in mostra con la programmazione in tre capitoli “Outrageous Ways of Thinking” abbiamo sentito la necessità di tornare ad un approccio più classico attraverso queste residenze e mostre. Gli incontri possono essere più o meno approfonditi e le conoscenze durare anche alcuni mesi, in cui si sceglie una certa idea espositiva e si tenta di approfondirla attraverso uno scambio costante con l’artista. Generalmente ogni anno fissiamo una programmazione di tre o quattro appuntamenti. Abbiamo già pianificato il 2024 e stiamo lavorando per il 2025 e 2026 mantenendo la nostra attenzione soprattutto su artisti giovani che pensano in modo globale e attuale. Attualmente è in corso la duo-show degli artisti Lu Sijia e Wang Jundi dal titolo “THESE, THESE, THAT, THOSE” con quasi venti opere esposte. E’ in corso fino al 28 di Aprile e quindi approfittiamo dell’occasione per estendere a tutti l’invito.
Contact:
EMERGE Space Project
Via Tiburtina, 75. Pescara
emergeprojectspace.com






























